Cosa rende unico il Sagrantino di Montefalco

Potente, complesso e intriso di storia: il Sagrantino di Montefalco non è solo un vino, ma un simbolo dell’eccellenza enologica italiana. La sua straordinaria struttura e la sua profondità lo rendono uno dei rossi più celebrati al mondo.
Un vitigno antico, un territorio unico
Il Sagrantino affonda le sue radici nel cuore dell’Umbria, tra le colline di Montefalco e i territori limitrofi di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria. Il microclima unico e i terreni variegati, che vanno dai conglomerati fluvio-lacustri alle argille, creano un habitat ideale per questo vitigno.
La buccia spessa e ricca di tannini rappresenta una caratteristica distintiva del Sagrantino, proteggendo i grappoli dalle intemperie autunnali e dalle muffe. Questi tannini, tra i più elevati al mondo, conferiscono al vino una straordinaria longevità e un gusto intenso e vellutato, che richiede un affinamento prolungato per esprimersi al meglio.
Il Sagrantino DOCG: un capolavoro di complessità
Il Montefalco Sagrantino DOCG si presenta con un colore rosso rubino intenso, che evolve verso il granato con l’invecchiamento. Al naso emergono profumi di more di rovo, prugne mature e cuoio, accompagnati da delicate note di vaniglia donate dall’affinamento in legno. Al palato, il gusto è asciutto, morbido e vellutato, con un’armonia perfetta tra potenza e finezza.
Il fascino del Passito
La versione passito del Sagrantino rappresenta un capitolo unico nella storia dei vini dolci. Le uve, lasciate appassire su graticci per almeno due mesi, concentrano zuccheri e aromi, dando vita a un vino dolce ma sorprendentemente asciutto grazie alla sua ricchezza tannica. L’affinamento di 37 mesi regala al Sagrantino Passito una complessità che affascina e conquista.
Una storia millenaria
La storia del Sagrantino si intreccia con quella di Montefalco, dove già in epoca romana si produceva un vino pregiato. Durante il Medioevo, i monaci di Santa Chiara e San Leonardo continuarono a coltivare questo vitigno, contribuendo a preservare una tradizione che oggi vive in ogni calice di Sagrantino.
Il Sagrantino di Montefalco non è solo un vino, ma un viaggio attraverso la storia, il territorio e l’impegno di generazioni di vignaioli. Ogni sorso racconta una storia di passione, tradizione e unicità che rende questo rosso una vera icona dell’enologia italiana.